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Come i derattizzatori ben sanno se un topo muore mangiando una esca avvelenata quel tipo di  esca non sarà immediatamente più mangiata dai topi del circondario.

Questa cosa fa venire in mente la questione dei mutamenti quantici degli elettroni i quali generano informazioni quantistiche che attingono istantaneamente tutti gli elettroni di coppia di quell'elettrone.

Mi chiedo: É possibile che l'ingestione da parte del povero topo dell'esca avvelenata ("la falsa informazione del falso se") generi nei suoi elettroni dei mutamenti quantici e delle informazioni quantistiche percepiti dagli elettroni di coppia presenti negli altri topi “percezione” (in qualche modo)  che li induce a rifiutare quell'esca?.

Le caratteristiche principali degli elettroni di coppia coinvolti in mutamenti quantici che generano informazioni quantistiche sono la loro correlazione intrinseca, spesso con spin opposti, la loro indistinguibilità e la non-località che ne deriva.

È possibile che il cervello del topo possa da quella informazione quantistica percepire in qualche modo istantaneamente il pericolo?.

In che modo i microtubuli ed i neurotubuli che in ipotesi potrebbero costituire una coscienza quantistica potrebbero essere coinvolti in quel processo?.

Il processo potrebbe essere assimilabile a quello quantistico che sottende i fenomeni di sincronicità.

Nei quali un evento psichico induce un evento reale dello stesso significato.

                                                                                (scritto il 02/6/25)

 

 

 

 

 


 

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