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La capacità rimovente della coscienza, nel tentativo di mantenere come può l'equilibrio dell'individuo con il suo ambiente, ed un adattamento secondario ben compensativo della condizione dissociativa della coscienza, così come strutturata dall'imprinting, può nascondere alla percezione dell'ego i sintomi disturbanti generati da quella condizione psichica.

Fino a quando la loro energizzazione inconscia nell'inconscio non comincia a disvelarli rendendo manifesta alla percezione il loro effetto disturbante.

Mutazioni significative delle coscienze dell'ambito parentale, che allentino la loro presa castrante sui contenuti inconsci, contribuiranno all'affioramento ed all'emersione verso la percezione di essi.

Il fatto che i sintomi nevrotici si rendano manifesti è in una certa misura e per certi versi un "bene".

Tale "sfogo" verso la percezione dell'ego evita in una certa misura una loro cronicizzazione inconscia che può portare alla trasformazione di quei sintomi inconsci in patologie organiche.

La creatività per un verso e l'affioramento dei sintomi nevrotici alla percezione dell'ego sono due "valvole di possibile sfogo" della energia repressa dalla coscienza dissociata nell'inconscio.

Energia che è in grado di trasformare, alla ricerca dell'equilibrio possibile, contenuti istintuali troppo energizzati in patologie organiche su organi QUANTISTICAMENTE bersaglio.

                                                                              (scritto il 02/6/25)

 

 

 

 

 


 

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