.
- Quando una dipendenza psichica si interrompe l'individuo psichicamente più debole entra in un modo o nell'altro in crisi. Ciò può provocare l'insorgenza di una qualche patologia o l'improvviso innalzamento del livello energetico dei contenuti istintuali inconsci con l'azionamento di comportamenti psicotici.
- La perdita di quella dipendenza, la quale contribuiva a controllare i contenuti istintuali inconsci della psiche più debole, può portare ad un improvviso innalzamento nei confronti della coscienza di quel livello energetico con conseguenze psicotiche omicidiari e/o suicidiari.
- Certi rapporti c.d. d'amore sono in realtà rapporti di reciproca dipendenza psichica nei quali la psiche più forte, di solito quella femminile, controlla (CONTRO OGNI APPARENZA) la psiche più debole, di solito quella maschile.
- La perdita o il distacco, volontario o meno, della dipendenza può implicare forme di "penalizzazione" di tipo somatico, “la somatizzazione del senso di colpa”.
- La dipendenza psichica, imposta inconsciamente all'altro dalla psiche più strutturata, impone alla sua coscienza un obbligo coatto nei confronti della psiche che quella dipendenza ha imposto. Essa struttura perciò rispetto ad essa una gerarchia in grado di produrre, se violata, sensi di colpa.
- La dipendenza psichica, autoimposta inconsciamente nei confronti dello "oggetto" quale che esso sia, è il punto di riequilibrio di una psiche destrutturata, in quanto dissociata da sè, che non ha, rispetto a quella dipendenza, alternative.
Ciò impone alla coscienza un obbligo coatto nei confronti dell'oggetto (per esempio le tossicodipendenze) che di quella dipendenza ha assoluto bisogno. Questa dipendenza struttura perciò rispetto alla coscienza del soggetto una gerarchia che non può essere violata pena la perdita dell'equilibrio grazie ad essa raggiunto.
(scritto il 01/6/25)