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È possibile che la mancata integrazione del femminile da parte della figura paterna parentale induca nella figlia femmina il rifiuto del proprio maschile.
L'odio contro sè stesso infonde nella coscienza dell'individuo livelli di stupidità e di ottusità perfino impensabili.
Tanto più è potente la dipendenza psichica che la figura parentale impone ai figli tanto più forte è talora l'amore che essi sviluppano nei confronti di tale figura. E tale amore incosciente ed inconscio diventa una trappola che impedirà o renderà molto difficile per essi di liberarsi da quella dipendenza.
L'agire nella realtà un mutamento è anche un modo per comprendere il significato del corrispondente mutamento sincronico che è in corso o sta per avvenire nella propria coscienza.
La dipendenza patologica con la figura fantasmatica femminile (ed il terrore che tale dipendenza ha generato e continua a provocare inconsciamente) crea il conflitto con il proprio principio maschile (come a dire il riflesso, o la sindrome, del maschio della Mantide religiosa: "Maschio" accucciati e non farti vedere perché altrimenti la "femmina" ti azzanna, ti castra e ti divora).
Due fasi della coscienza:Il mutamento ed il ristagno.
La fase dinamica del continuo mutamento della coscienza (ed il suo rapporto con le resistenze ed il loro effetto somatico) nella terapia e nell'auto analisi e la fase del ristagno "perenne" rispetto ad ogni mutamento della stessa ed il suo rapporto dinamico con il soma.