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È possibile, ma da dimostrare, che l'imprinting infantile particolarmente feroce possa interagire quantisticamente con il DNA dell'embrione inducendo mutazioni genetiche.
Quell'imprinting e le mutazioni genetiche eventualmente indotte determinano, tra l’altro, stati di coscienza dissociata ed adattamenti secondari che vanno dall'invalidante a stati di coscienza di diverso livello fino talora a quelli che consentono gli studi.
Nel caso in cui esiste nel soggetto capacità di comunicazione sarebbe da sperimentare se una terapia ortodossa, o meno che sia , sia in grado di mutare lo stato di coscienza verso uno stato di maggiore normalità e funzionalità.