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Credo di avere letto anni fa tutta o quasi l'opera di C.G. Jung.
E mi pare di ricordare che in un solo caso ha scritto di un complesso di castrazione.
Ovviamente posso ricordare male.
In quel caso Jung raccontava il sogno di un paziente:"Attraversava una lunga sequenza di stanze buie e vuote e nell'ultima c'era un bambino seduto su un vasino".
Jung interpretava quel sogno come la rappresentazione di un complesso di castrazione ed interrompeva, terrorizzato, la terapia lasciando il suo paziente nella merda.
Almeno così ho capito, così mi sembra di ricordare .
Ma può anche darsi che mi sbagli.
(scritto il 11/5/25)