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Ne ho scritto molto tempo fa ed oggi è il momento di scriverne ancora.

Le Back Doors (le "porte su retro") sono delle "porte"informatiche  che i programmatori inseriscono nel codice per potere all'occorrenza accedere nel codice stesso per inserire nel programma da loro scritto correzioni, aggiornamenti, ecc..

Sono la gioia degli hacker che quando ne individuano una fanno festa.

In psicoanalisi si indicano con questo termine la possibilità di "aprire" una "porta" nella coscienza blindata del soggetto grazie alla quale indurre in essa e tramite essa mutamenti grazie per esempio al controtransfert.

La c.d. "ampliamento della esperienza", fenomeno ricorrente quando la terapia comincia ad avere successo, consiste appunto nella apertura, indotta da quella esperienza, di una back door grazie alla quale il processo di crescita psichica (le relative informazioni/significati) comincia ad "intrufolarsi" nella coscienza blindata.

In questi casi è l'amore (in molti casi mai conosciuto, mai ricevuto, mai riconosciuto, impossibile da riconoscere se non se ne vive l’esperienza) a produrre il fenomeno, la "chiave" che apre quella porta benefica in quella coscienza blindata.

Nel corso della terapia analitica un'altra diversa "chiave", che genera ed apre una back door,  è la capacità di capire dell'analista rispetto alle problematiche psichiche del soggetto.

Se quella capacità di capire riesce a intuire i significati dei sintomi e/o dei sogni e dei comportamenti del soggetto ciò apre una back door in quella coscienza e consente alla comunicazione interpersonale terapeutica, ad ogni livello,  di proseguire il suo lavoro.

                                                                         (scritto il 04/5/25)

 

 

 

 

 


 

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