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Fin da quando era nato il loro primo figlio, un maschio, sia il padre che la madre sapevano che l'anello sarebbe toccato a lui.

Così come l'anello, l'antico anello, lo stesso pesante anello, era toccato al padre del nuovo nato ed al padre del padre ancora prima.

Era così da sempre, una generazione dopo l'altra.

Gli altri figli e figlie avrebbero ricevuto anche loro parte dei gioielli di famiglia, talora solo cianfrusaglie senza valore, ma di enorme valore simbolico ed affettivo.

Ma l'anello era da  sempre destinato al primo foglio maschio.

Ma non so in quale delle molte generazioni che si erano susseguite nel tempo, e si riteneva potessero essere  migliaia e migliaia, quell'anello così pesante e prezioso, così almeno si credeva, comincio a rivelare  i suoi effetti nefasti.

E uno dei primi figli maschi di non so quale generazione cominciò  a sentirne il peso malefico ed a rifiutarlo.

Dapprima esitante e timidamente poi un mese ed un  anno dopo l'altro sempre più fermamente.

Finché riuscì  a sfilare quell'anello, faticosamente e dolorosamente, dal suo dito ed a  buttarlo lontano da sè.

Nel più profondo dei mari.

                                                                       (scritto il 28/4/25)

 

 

 

 

 


 

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