Immaginiamo un oratore che stia tenendo una conferenza ad un uditorio su un argomento complesso.

Ha una traccia sommaria degli argomenti da trattare ma  ogni argomento della traccia deve essere continuamente arricchito da concetti ed argomentazioni congruenti.

Si dovrebbe presumere che le informazioni della coscienza siano memorizzati stabilmente nei neuroni e che esse possano aggregarsi con certi criteri sulla base dello sviluppo e della aggregazione delle reti neurali.

Ma sempre di una "archiviazione" statica in qualche modo si tratta.

Utile per  recitare una poesia od un copione teatrale a memoria  ma incompatibile con le esigenze di fluiditą del discorso o del pensiero relativo a  concetti complessi.

A monte di quelle informazioni neuronali deve esserci un sistema dinamico il quale consenta quella fluiditą*.

Una idea potrebbe essere che quelle informazioni neuronali "statiche" abbiano uno "specchio dinamico" in corrispondenti informazioni memorizzate nel loro specifico linguaggio nelle configurazioni quantiche di un certo numero di elettroni.

I quali "seguono" il flusso ed il fluire del discorso mutando e generando di conseguenza  informazioni quantistiche le quali vengono elaborate continuamente  in sovrapposizione quantistica dalla coscienza quantistica.

La quale ad ogni continuo  e discreto collasso della funzione d'onda "scodella" un istante dopo l'altro le parole ed i  concetti giusti all'ego.

Il quale, senza nulla sapere di tale meccanismo, espone dottamente le proprie argomentazioni.

(*) Il riferimento ai meccanismi di funzionamento della A.I. sarebbe improprio.

Le sue applicazioni in base al quesito posto dapprima ricercano negli ipertesti, negli L.L.M. gli argomenti congruenti  accumulandoli, per poi successivamente "snocciolarli".

Meccanismo di accumulazione che non parrebbe funzionare nella coscienza quantistica data la velocitą di espressione spontanea che di  solito un buon oratore ha.

 

 

 

 

 

 


 

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