"Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di provincie, ma bordello!"
(Purgatorio, canto VI, vv. 76-78)
Ricordando sempre che l'ispirazione creativa è la voce dell'inconscio, senza che la coscienza riesca a comprendere i significati che quella forma creativa esprime e ricordando che proiettiamo sulla realtà tutto ciò che ci è inconscio viene da chiedersi:
Può darsi che Dante Alighieri in questo verso molto ispirato (molto ben riuscito) del Purgatorio intendesse riferirsi, inconsapevolmente, alla propria stessa coscienza dissociata ?.
Orbata dal suo stesso Sè ("nave senza nocchiero in gran tempesta"), afflitta dal dolore ad essa inflitta dall'imprinting infantile ("di dolore ostello"), non mite coscienza del Sè ma coscienza dissociata travolta dall'incoscienza e dalle false informazioni del falso sé ("non donna di provincia ma bordello" ).
È tutto ciò da ben riflettere considerando che i profondi tormenti interiori dell'inconscio "massacrato" dalla coscienza malata possono compensativamente produrre grandi cose come enormi disastri.