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Un giorno il grande Uno guardò un quadrante e spostò un interruttore.

La forza attrattiva prevalse su quella repulsiva e cominciò il finimondo.

La luna corse veloce verso la Terra mentre essa si spostava verso il Sole e così accadde per tutti i pianeti .

Dal canto suo il Sole cominciò a precipitare verso un lontano sole più grande e la galassia fu attratta da una galassia ancora più grande .

Lo stesso accadde per le nebulose e per la materia oscura e perfino per i buchi neri che si attrassero l’uno verso l’altro.

Sempre più veloce tutta la materia dell’Universo precipitò verso un punto solo, un immenso buco nero che diventava ogni istante più grande.

E mentre i buchi neri collassavano uno dentro l’altro perfino l’Universo , che ormai non era più lui, precipitò e scomparve.

Ed il Nulla e perfino il vuoto assoluto , che erano sopravissuti a tutto ciò , sconvolti per la loro solitudine si precipitarono a loro volta nel buco.

Nulla rimase della materia così come era conosciuta e tutto si dissolse in immenso magma indifferenziato: Un gigantesco Sole di qualche millesimo di millimetro di diametro.

Il Grande Uno osservava dal suo mondo quell’immane silenzio che poco dopo si trasformò in un sordo brontolio che solo lui poteva sentire.

Ed allora premette un’altra volta l’interruttore e la forza repulsiva prevalse su quella attrattiva.

E con un immenso boato,   che nessuno poteva sentire,  la materia si liberò dalla forza attrattiva e fu il Big Bang.

Ed un nuovo Universo in espansione  rinacque.

Diverso da quello di prima.

E tutto si rigenerò ed una nuova evoluzione , quà e là, ebbe inizio.

Ed il Grande Uno si rimise  a letto per un altro lungo pisolino.

 

 


 

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