Il primo è il nome che nel linguaggio comune viene dato al pene.

All'organo, insieme all'apparato genitale, con il quale si esprime, per coloro che non l'hanno castrato da sè, l'istinto sessuale.

O la sua protesi, nel caso frequentissimo di imprinting ostili,  sviluppatasi nel corso dell'adattamento secondario.

Il fallo è invece il nome che viene  dato "alla capacità di capire di sé" .

È in realtà nome IMPROPRIO che è stato dato da individui inconsci di sè alla FUNZIONE INTUIZIONE.

La quale è la funzione della coscienza che consente di CAPIRE INTUITIVAMENTE i significati dei sogni, degli eventi reali, dei comportamenti, dei miti, ecc.

A tale funzione C.G. Jung avrebbe assegnato INCONSAPEVOLMENTE il nome  di "Anima" per quanto riguarda il genere maschile e di "Animus" per quanto riguarda il genere  femminile.

In merito di tale considerazione potrei aver capito male dagli scritti di Jung ma a questo punto del lavoro credo che abbia ben poca importanza.

Com'è ovvio la funzione intuizione è, ove integrata nella coscienza, funzione sia della coscienza maschile che di quella femminile.

Quindi il definire tale funzione con il nome di "fallo" è estremamente discriminatorio e maschilista nei confronti delle donne.

Un ennesimo caso delle infinite discriminatorie emarginazioni che maschi castrati dal proprio principio femminile (e spesso non solo di quello)  impongono alle donne.

 

 

 

 

 


 

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