"Contact" è un film del 1997 diretto da Robert Zemeckis.*
In esso c'è una rappresentazione ovviamente fantasiosa della differenza tra tempo reale e tempo quantistico.
La protagonista del film vive un esperienza che dura circa diciotto ore mentre gli osservatori esterni osservano un fenomeno reale (lo stesso di quella esperienza) che dura però solo pochi istanti.
Noi viviamo nel tempo ed in uno spazio reale (che quanto meno crediamo essere tale) percepibile dai nostri sensi mentre i nostri organi vivono in un tempo quantistico.
In un tempo ed uno spazio determinato dal funzionamento quantistico della materia elementare (atomi, molecole ecc.) che quegli organi costituiscono.
E che al funzionamento sano o malato di essi contribuiscono.
Funzionamento che parrebbe essere coordinato e diretto dalle informazioni e dal funzionamento della coscienza neuronale.
Ed alla conseguenza di quel rapporto parrebbero avere una importanza determinante la qualità di quelle informazioni (quasi vere, genetiche del Sè, false, molto false, ecc).
Per cui il tempo, un tempo quantistico, durante il quale un organo e la sua funzione si ammala potrebbe essere lungo t mentre il tempo nel quale ciascuno comincia a percepire i primi sintomi della insorgente patologia potrebbe essere molto più lungo: t+n.
Mentre per le patologie organiche latenti il tempo di percezione potrebbe diventare T+>< (leggasi t+ infinito) o almeno t + il tempo fino al loro accertamento od alla morte.
Il che ci dice che se esistesse una modalità di accertamento quantistico della insorgente patologia ciò renderebbe sicuramente più agevole ogni possibile terapia.
Forse influenzato dal film prima citato dò quasi per scontato che relativamente allo stesso evento reale il tempo di "preparazione" di esso sia più lungo del tempo in cui esso giunge alla percezione.
Si pensi però al fatto che ogni falsa informazione del falso sé per poter agire PATOGENICAMENTE sull'organo oltre alla energizzazione ricevuta dall'imprinting deve talora poco o tanto essere ulteriormente potenziata energeticamente dalle informazioni di realtà.
Poi deve "silenziosamente operare un elettrone alla volta (un mutamento quantico alla volta) su ogni singola molecola di ogni singola cellula di quell'organo.
Si può immaginare che ciò possa richiedere del tempo malgrado che la velocità delle informazioni quantistiche prodotte da quei mutamenti quantici sia istantanea e ben superiore alla velocità della luce.
(*) Rammento che le opere prodotte dalla ispirazione creativa sono "voci" più o meno profonde dell'inconscio del loro autore.
E perciò rappresentano SIMBOLICAMENTE i contenuti di quell'inconscio ed è per questo che il SIGNIFICATO rappresentato da tali opere (quali che esse siano, film, racconti , opere pittoriche, poesie , ecc.) svela di quei contenuti.