Se la coscienza dissociata dal  Sè, non avendo altri riferimenti, emulasse  il funzionamento dello stomaco e dei polmoni i quali prendo ciò che a loro serve da "fuori"  è ovvio che essa assumerà il suo "nutrimento energetico" ed informativo dalle informazioni di realtà (da "fuori" appunto). 

Le quali renderebbero perenni le false informazioni del falso sè della coscienza stessa nonché la sua condizione patologica.

Ignorando, a causa della sua condizione dissociativa da Sé causata dall'imprinting, quella che dovrebbe essere  (ma di fatto non è) la sua unica fonte fisiologica di "nutrimento libidico" e di informazione e cioè il Sé genetico  dell'individuo ed il suo patrimonio istintuale.

Bisognerebbe rendersi conto che la coscienza infantile rimasta tale e sopravissuta (cosa che viste le condizioni psichiche di taluni genitori non è per nulla scontato) malamente all'imprinting infantile è come un animale rimasto cucciolo.

E che  difende strenuamente, ciecamente ed ottusamente (non avendo altro)  la propria sopravvivenza  (e quella dell'altrettanto infantile e spaventato proprietario/a).

Il quale è come quel topo che essendo stato sospinto in un angolo cieco dalla scopa della massaia fa DA FERMO, fortemente strillando, salti di quasi due metri in verticale per farle capire che deve arretrare e dargli una via di scampo.

La quale per l'essere umano, donna o uomo che sia, può essere la psicoanalisi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

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