La vittima (il Sč castrato dalla coscienza dissociata agita da un potente complesso di castrazione) accetta con rassegnazione il massacro che su di esso gli impone quella coscienza quando a compiere quel massacro č un altro la cui condizione psichica č uguale, simmetrica ed opposta a quella della sua vittima.
Lo accetta con rassegnazione come il realizzarsi di un suo sventurato destino.
Avendo fatto di tutto ciņ esperienza la vittima, negli individui simili a quelli che storicamente quel massacro hanno subito (la loro coscienza che dai comportamenti di quei carnefici hanno ben appreso la lezione) diventano essi stessi carnefici e compiono gli stessi massacri sulla vittima designata.
La quale ora perciņ assume il ruolo del Sč castrato (come imposto dalla sua condizione psichica uguale, simmetrica ed opposta a quella del suo carnefice).
In questo tragico ed orribile TEATRO il terribile conflitto tra complessi di castrazione ed il Sč castrato continua a perpetuarsi da una generazione all'altra sotto gli occhi stupefatti ed inorriditi di individui ciechi ed inconsapevoli che NULLA capiscono di ciņ che accade davanti ai loro occhi.
Accade nei femminicidi, nei quali la coscienza dissociata materna, agita da un potente complesso di castrazione, si esercita nella castrazione della coscienza dei figli.
I quali (le loro coscienze uguali, simmetriche ed opposte a quelle delle loro madri) nelle generazioni successive talora uccidono la loro partner quando incontrano quella la quale ha a sua volta coscienza uguale, simmetrica ed opposta a quella del suo carnefice.
Č successo nella tragica Shoah tra Nazisti ed Ebrei (e comunisti e zingari e portatori di handicap).
E succede oggi tra Ebrei e Palestinesi.
Ed č successo, succede e succederą SEMPRE, sempre uguale in ogni tempo, fino a quando qualcuno non CAPIRĄ in sč stesso l'orribile circuito della patologia mentale di massa