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Rappresenta una delle tante possibili terapie non ortodosse.
Nella quale il Sè (L'uomo che sussurrava ai cavalli) cura e guarisce l'inconscio ferito (il cavallo), la coscienza innata infantile "azzoppata" dall'imprinting infantile, la coscienza adulta troppo razionale ed anaffettiva (e l'ego che come in ogni terapia è l'ultimo a sapere, l'ultimo a capire e quello meno coinvolto nella terapia).
E capisce solo DOPO se intraprende una autoanalisi.
(Scritto il 30/9/25)