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Quando ogni conoscenza scientifica era pressoché inesistente gli individui della specie umana si ammalavano lo stesso.
Purtroppo per loro.
E forse nessuno si è mai chiesto come mai tale "fragilità", da sempre, negli individui di questa specie non trovasse analogo riscontro negli individui delle altre specie animali, i quali liberi nei loro ambienti naturali vivevano, sopravvivevano e si riproducevano tranquillamente.
Predatori a parte ovviamente.
Se lo chiedevano forse gli stregoni delle tribù, gli uomini-medicina i quali tra prove ed errori individuavano ogni volta la "magia" (rectius: il simbolismo oggettuale, comportamentale, rituale, ecc) adatta a lenire la sofferenza del malato.
Ed i sogni degli stregoni di questa liturgia terapeutica erano parte integrante.
Molte religioni hanno tentato di riprodurre quei rituali, quelle liturgie ecc. tendendo allo stesso fine: LA CURA DELLE ANIME.
Oscuramente comprendendo che "anima" e corpo non sono cose tra loro SEPARATE ma bensì tra loro connesse e reciprocamente interattive.
E ciò quando della medicina tradizionale, della psicoanalisi e della meccanica quantistica non si conosceva nemmeno il lontanissimo barlume.
E malgrado questi antichissimi insegnamenti la medicina moderna, anzi modernissima, di quel rapporto interattivo tra anima e corpo da sempre esistente e perciò ATTUALISSIMO ha perso ogni cognizione tanto che i medici, pur coltissimi, pensano che medicina e psicoanalisi siano scienze tra loro diverse applicate e da applicare ad "entità" dello stesso individuo tra di loro diverse e separate.
E a quanto pare intuitivamente CAPIVANO di più in questo senso, del senso degli eventi e dei malanni, gli antichi stregoni, gli antichi della medicina cinese, gli antichi religiosi che i sapienti della moderna medicina.
(Scritto il 27/9/25)