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Dice un sogno:”Stiamo facendo un viaggio, forse di ritorno, in macchina e ad un certo punto U. si ferma su una spiaggia. Noi siamo sulla strada che è molto alta rispetto a quella spiaggia e gli chiediamo se ha intenzione di fermarsi  là. E lui dice che deve fermarsi perchè aspetta una.”

Il sogno rappresenta la “grande distanza”* che divide ora l’inconscio liberato e svuotato dalla coscienza.

In questo sogno ci sono due simboli che bisogna osservare con attenzione.

Il simbolo che rappresenta il mare era stato fin qui interpretato come simbolo dell’inconscio (Da taluni come simbolo dell’inconscio collettivo).

In questo sogno (siamo già alla fase finale del lavoro, il viaggio di ritorno) il mare rappresenta la realtà sensibile e la spiaggia (ciò che quella realtà fronteggia), la coscienza percettiva.

Il simbolo “U.”  in questo lavoro è sempre stato usato dai sogni come simbolo dell’inconscio, del mio inconscio.

Quindi ora l’inconscio “fronteggia “, insieme alla coscienza percettiva, la realtà sensibile.

In attesa che altri sogni transferali, dagli inconsci altri, lo attingano.

Infatti ora sta là perché di quelle comunicazioni ne sta aspettando una.

Di fatto l’inconscio liberato, avendo assolto il suo compito di mediatore, insieme alla funzione intuizione, tra codice genetico e coscienza può svolgere ora il suo ruolo diciamo così istituzionale, normale: E cioè di rilevatore, insieme alla coscienza percettiva, di realtà.

Quest’ultima di realtà sensibili ai sensi e quello di realtà subliminali.

(*) I termini “vicino” e “lontano” sono in questo sogno utilizzati non in senso topografico ma simbolico.

Si può pensare che quando l’inconscio svolgeva il suo ruolo di mediatore tra codice genetico e coscienza esso fosse molto “vicino” a quel codice per acquisirne le informazioni e vicinissimo, addirittura incombente,  rispetto alla coscienza che quelle informazioni/significati doveva invece integrare.

                                         (scritto il 25/12/23)

 

 

 

 

 

 


 

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