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22/7/10

E’ l’ora calma del giorno che giorno non  è ancora. Ma non è più la notte , è qualcosa che sta in mezzo.

Il silenzio non è più quello cupo del sonno profondo ma  ancora silenzio è.

Dentro leggera si sente la martinella di una piccola chiesa lontana che batte le ore. A quest’ora si svegliano quelli che vanno a pescare sul fiume e cominciano  a preparare le canne e gli altri attrezzi e sentono dentro una allegria strana che gli altri giorni non hanno.

Intanto senti la donna che ti dorme accanto che fa un verso e si stiracchia.

Tu, che per non svegliarla nemmeno respiravi, resti immobile mentre lei ti si accuccia contro.Ed allora capisci che questa sarà una bella giornata.

A quest’ora cominciano ad  agitarsi i ragazzi che prendono il treno per andare in città e si sentono per la stradella i passi pesanti dei maschi ed il ticchettio leggero di quelli delle ragazze.

E chiacchierano e ridono come se fosse mezzogiorno e ti mettono allegria.

Si svegliano quelli che debbono  montare di turno all’ospedale e quelli che vanno  a fare il primo turno in fabbrica. Hanno ancora il fiato pesante ed il sonno in testa. Tutte le mattine è sempre la stessa storia.

Qualche tapparella viene tirata su perché altri, come te, vogliono sentire meglio l’aria leggera della prossima alba che ha ancora il colore della notte ma anche un raro bagliore del giorno.

 

 

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