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27/7/09

In quegli anni la Colombia era soffocata nella morsa soffocante e terribile dei narcotrafficanti.

Cartelli diversi composti da feroci criminali tra di loro in conflitto che si dividevano il ricco mercato della droga negli Stati Uniti ed in Europa.

Erano questi cartelli talmente potenti da poter corrompere, facendoli schierare al loro servizio, fior di ministri, presidenti, magistrati, poliziotti e quant’altro potesse servire ai loro interessi criminali.

In questo sconfortante panorama brillava un solitario eroe , il Commissario Guarentes.

Il quale aveva fatto della lotta a quei feroci criminali lo scopo della sua vita.

Grazie alle forze ancora sane della Colombia aveva ottenuto qualche rimarchevole successo scatenando sempre di più l’odio dei cartelli che con tanta efficacia ed intelligenza contrastava.

E i capi dei vari cartelli, pur divisi dai reciproci odi e dai contrastanti interessi, avevano però trovato una qualche unità nel comune odio verso colui che ritenevano, a ragione, essere il loro più feroce nemico.

E progettarono allora un attentato.

Il Commissario Guarentes usava occasionalmente trascorrere il weekend insieme alla sua consorte nella regione di Dos Passos nella quale era nato e nella quale manteneva la casa paterna.

Tale occasionale abitudine non era ovviamente sfuggita ai cartelli dei narcos che avevano riempito di quintali e quintali di un potente esplosivo alcuni sottopassi di servizio che attraversavano l’autostrada che da Bogotà conduceva alla città di residenza del commissario.

Un venerdi pomeriggio il Commissario Guarentes e la moglie atterrarono, protetti come al solito da un imponente scorta, all’aeroporto di Dos Passos.

E non appena il commissario pose piede per terra il cronometro del suo destino iniziò a ticchettare all’indietro:ancora 60 minuti, ancora 59 minuti, ancora 58 minuti,…….

Al momento di salire sull’auto blindata il Commissario chiese al suo autista di sedersi sul sedile posteriore dell’auto in modo che lui e la moglie si potessero sedere sui sedili anteriori e lui potesse così guidare personalmente l’auto fino a casa.

Noi sappiamo che il nostro inconscio è ricco di pulsioni spesso tra loro contraddittorie che si rivelano inducendo comportamenti che sembrano inspiegabili e che eppure hanno un senso .

Noi sappiamo che al momento della esplosione il commissario e sua moglie, seduti sui sedili anteriori dell’auto, morirono ed invece  l’autista, seduto sui sedili posteriori, sopravvisse.

Possiamo immaginare , solo immaginare però, che se il commissario si fosse seduto con la moglie sui sedili posteriori dell’auto sarebbe sopravvissuto mentre a soccombere sarebbe stato il suo autista.

Ma nell’inconscio in quell’istante la pulsione di morte ebbe un sussulto e prese il sopravvento.

E al momento di salire in auto quella pulsione indusse perciò nel commissario un comportamento che lo avvicinò di un passo al suo tragico destino.

Il cronometro del destino continuava intanto a ticchettare mentre l’auto correva a 180 km all’ora lungo l’autostrada:ancora 45 minuti, ancora 44 minuti,………

Ma come si diceva l’inconscio ha in sé pulsioni contraddittorie.

Mentre l’auto correva a grande velocità, preceduta e seguita dalle altre macchine di scorta, l’autista disse al commissario di ricordarsi, all’arrivo, di lasciargli le chiavi della macchina.

Il commissario, intento alla guida dell’auto, soprapensiero assentì e anzi pensò che per non dimenticarsene era meglio dargliele subito.

Girò la chiave di avviamento della macchina, allo scopo di estrarla, spegnendo così il motore.

L’autista sobbalzò:Ma che fa dottore, così ci ammazziamo!.

Guarentes si rese conto del suo incomprensibile errore e riavviò in corsa il motore.

Nell’inconscio era la pulsione di vita , la pulsione di sopravvivenza, che questa volta aveva avuto un disperato guizzo. Ed era stata lei a tentare di fermare la velocissima corsa dell’auto che implacabilmente correva verso il tragico destino.

Il cronometro del destino aveva oramai poco da contare:ancora 30 secondi, ancora 29 secondi, ancora 28 secondi…….

 

 

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