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28/10/06

Nel suo peregrinare per i boschi un giorno Geppino si imbattè in una radura al centro della quale c’era una piccola vasca quadrata.

Gli girò attorno curioso, osservò la superficie dell’acqua, nera e translucida come una lavagna , buttò un sasso per sondarne la profondità.

Poi si sedette meditabondo su un masso dal quale poteva osservare tutta la superficie della vasca.

Lentamente la sua mente si acquietò ed ogni pensiero fuggì via.E mentre era là perduto in quella contemplazione lentamente sulla superficie della vasca cominciò ad affiorare qualcosa.

Dapprima non si capiva cos’era ma  molto lentamente una traccia cominciava a formarsi, qualcosa di ancora indefinibile cominciava a delinearsi.

Lentamente affiorava dalla superficie nera qualcosa di distinguibile.

Prima un parte poi un’altra lontana dalla prima e così via.Infine la cosa prese la sua forma e si fece distinguere.

Così si formano nella coscienza le intuizioni , le ispirazioni.

Ma torniamo a Geppino.

Geppino tornò più e più volte nella radura.

Molte volte dalla superficie della vasca non traspariva nulla.Talora passavano giorni e giorni senza che su quella superficie misteriosa affiorasse alcunché.

Oppure talvolta l’acqua ribolliva e di colpo, all’improvviso, in modo fulminante la coscienza pardon la superfice nera dell’acqua manifestava il suo prodotto.

Così dev’essere successo a San Paolo lungo la strada di Damasco.

Quegli affioramenti improvvisi non nascono da un processo elaborativo razionale, non rispondono alle sollecitazione della volontà (voglio, fortissimamente voglio creare qualcosa!).

Sono prodotti spontanei delle profondità dell’inconscio.

Questi misteriosi affioramenti vengono chiamato da alcuni creatività, da altri intuizioni, da altri ancora ispirazioni.

Alcuni, un po’ fuori di testa, dicono che attraverso quelle forme che affiorano dal profondo sulla superficie nera della vasca Dio parla loro.

Come se Dio non avesse nient’altro da fare!.

Per molti, per moltissimi , per troppi quella nera superficie è perennemente muta.

Su di essa costoro tracciano in continuazione le forme del continuo rimuginamento razionale, gli oscuri disegni delle loro ossessioni, gli scarabocchi del loro pensiero unico e coatto.

Per molti , per troppi la vasca nera è solo un luogo nella quale riversare i loro rifiuti fino a farla diventare un pozzo nero e nauseabondo.)

 

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