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Definisco come “imprinting infantile" imposto,  inconsapevolmente, da genitori dissociati da sé ai rispettivi figli un complesso di azioni inconsapevoli ed involontarie le quali impongono alla coscienza dei figli la loro stessa patologia mentale che castra ogni possibilità di crescita psichica in essi.

L’azione sinergica castrante, involontaria ed inconsapevole , da parte della psiche inconscia dei genitori consiste:

-         Dapprima, subito dopo la nascita dei figli, dal riversamento spontaneo, a causa del transfert, del sovraccarico libidico e di contenuti 

         istintuali inconsci, mai integrati nella coscienza parentale, dall’inconscio parentale stesso nell’inconscio in formazione dei figli;

-         E, nel corso di tutta l’infanzia e dell’adolescenza, di una comunicazione sensibile che veicola, verso le coscienze dei figli,  significati

          castranti , ostili all’inconscio ed al Sé di essi.

Di tale imprinting infantile una delle rappresentazioni possibili che si incarna sul corpo del soggetto può essere il naso rotto, il setto nasale deviato, il cerotto sul naso.

Data la sua immensa diffusione, praticamente  in quasi tutto il genere umano,  la sua rappresentazione simbolica collettiva è stata ed è la pandemia che di quella stortura psichica generalizzata e collettiva può considerarsi immagine simbolica  comune.

 

 

 


 

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