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Dopo che dalla metà di settembre il piccolo orologio tedesco, vedi gli scritti relativi del 14/9, segna malinconicamente un’ora ed una data sbagliata, a causa della perdita del collegamento del sensore esterno con la centrale di Francoforte che gli forniva l’ora esatta, ho fatto un ennesimo tentativo di regolare, smaneggiando sui cinque tasti posteriori dell’orologio, di regolarne manualmente l’ora e la data esatta.

E, sorpresa, adesso ci sono riuscito.

Evidentemente quando l’orologio riceve l’ora esatta dalla sua centrale questa funzione è disabilitata.

Quando dopo diversi giorni quel collegamento non viene ripristinato la funzione automaticamente viene riabilitata.

La cosa ha una sua logica.

Ma dice anche simbolicamente* un’altra cosa importante.

Psiche umana

Piccolo orologio tedesco.

Quando la psiche umana funziona regolarmente, cosa rara, (nasce geneticamente normale fin dalla nascita e l’ambito parentale consente alla coscienza dei figli uno sviluppo normale nella direzione del loro Sé) la coscienza si sincronizza  con il Sé dell’individuo ed è  connessa con  tutto il suo patrimonio  istintuale.

Quando tutto funziona regolarmente l’orologio, grazie ad un sensore esterno, segnala la temperatura esterna, e quella interna,  nonché  l’ora e la data esatta, e ciò grazie ad un collegamento radio automatico con una remota centrale di Francoforte in Germania.

Quando alla coscienza, a causa dell’imprinting infantile, viene impedito di connettersi con la propria reale natura, con il proprio Sé e con tutto il proprio patrimonio istintuale la psiche dell’individuo perde il contatto con la propria realtà interiore e con la realtà sensibile. Continua a funzionare ma in modo asincrono rispetto sia a quella realtà interiore sia rispetto alla realtà sensibile.

L’individuo avendo una coscienza ed una psiche malata pensa e si comporta in modo malato (cosa mimetizzata in apparenza  da un adattamento secondario più o meno ben riuscito).  

Quando l’orologio perde il suo collegamento con la centrale esso continua a funzionare (segnala la temperatura esterna e quella interna) ma indica un’ora ed una data sbagliata, non più sincronizzata con la realtà.

Quando ciò accade (e relativamente alla condizione dissociativa delle coscienze e dei malfunzionamenti psichici in questo lavoro ho scritto parlando significativamente di “pandemia psichica”) sono possibili “manovre correttive“ dei malfunzionamenti di quelle coscienze grazie alla terapia analitica ed alla psicoanalisi.

Terapia che provvede al ripristino di quei malfunzionamenti grazie alla integrazione nella coscienza sia del Sé castrato sia delle quattro funzioni di quelle coscienze.

Niente di più e niente di meno che un buon lavoro di un bravo “meccanico”.

 

Quando ciò accade e il malfunzionamento prosegue per un congro numero di giorni (nel nostro caso circa 15) è possibile con opportune manovre dei cinque pulsantini sul retro dell’orologio di ripristinare l’ora e la data corretti. (Manovra non funzionante, ovviamente, quando l’orologio è connesso e fornisce l’ora esatta).

(*) Ripeto qui per l’ennesima volta uno dei principi generali della psiche umana:

Qualsiasi prodotto della psiche, della mente, del cervello e della creatività umana rappresenta SEMPRE simbolicamente un qualche meccanismo di funzionamento, inconscio (e perciò sconosciuto) di quella psiche e di quel cervello.

Per cui interpretando intuitivamente il significato simbolico di quel “prodotto”, quale che esso sia, si comprende anche il funzionamento di un qualche meccanismo psichico o di un qualche meccanismo di funzionamento del cervello umano.

E ciò in base all’altro principio generale della psiche in base al quale tutto ciò che è inconscio alla coscienza in qualche modo si rappresenta, SI DEVE RAPPRESENTARE,  simbolicamente nella realtà sensibile.

Basta individuare perciò nella realtà sensibile tale rappresentazione simbolica , là inveratasi,  ed interpretarne  intuitivamente il significato per capire di come funziona quella parte della psiche e del  cervello umano.

E ciò è a disposizione di chiunque abbia sviluppato sufficientemente nella propria coscienza la funzione intuizione.

         (scritto il 22/8/23)

 

 

 

 

 

 


 

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