Tra i svariatissimi aspetti dei processi biologici e gli altrettanti svariatissimi aspetti della crescita psichica sono individuabili una quantità di parallelismi.

L’individuazione di questi parallelismi costituisce al più una curiosità , un esercizio concettuale che comunque aiuta la comprensione dei processi.

Oggi ci esercitiamo sul parallelismo tra la nascita e lo sviluppo del feto nell’utero materno ed il processo di presa di coscienza di sé, di presa di coscienza della immagine , del modello del proprio Sé.

Il processo biologico che attiene alla nascita ed allo sviluppo del feto inizia con la fecondazione .L’ovulo femminile viene fecondato da seme maschile e comincia a formarsi l’embrione.

A partire dal momento della fecondazione un flusso di cellule staminali totipotenti, e aggiungerei totisapienti, forse cominciano a percorrere, dall’organismo della madre verso l’organismo del feto, il cordone ombelicale.

Quelle cellule “sanno” dove andare e come trasformarsi.

Perciò lentamente si trasformano  e diventano cellule delle ossa, del sangue, dei nervi, dei muscoli, del cervello ecc. ecc. . Costruendo così poco per volta l’organismo del feto.

Per circa nove mesi questo flusso di cellule sapienti prosegue e prosegue altresì la formazione e la crescita dell’organismo del feto.

Accade un giorno che quell’organismo è formato e l’utero materno lo espelle.

In questo preciso istante il feto si trasforma in bambino con una vita autonoma che diventerà sempre più autonoma con il passare del tempo.

Il parallelismo con il processo di crescita psichica è presto fatto.

Sappiamo bene che il processo di formazione della coscienza di sé si intreccia intrinsecamente con il processo di presa di coscienza della propria esperienza (soprattutto , nel bene e nel male, della esperienza infantile).

Per un attimo immaginiamo come distinti i due processi e occupiamoci solo del processo di formazione della coscienza di sé.

Dunque il processo inizia quando la libido attinge per la prima volta la coscienza, la vecchia coscienza,  e per così dire la feconda.

C’è un evento-simbolo che individua questo istante.

Ed è, talora, la manifestazione sincronica nella realtà di uno scarabeo dorato.

Non è accaduto ciò solo a C.G. Jung.

A partire da questo istante un flusso ininterrotto di simboli onirici , veicolanti  fondamentali significati cioè i diversi componenti della immagine del Sé, cominciano a fluire dall’inconscio alla coscienza coadiuvati in questo transito e nella trasformazione da significante in significato dalla funzione intuizione,  vera anima (e non uso questo termine  a caso) del processo.

Grazie a questo flusso ed a quei significati, veri e propri mattoncini del processo di crescita, si costruisce nella coscienza l’immagine del Sé.

Giunge un momento in cui il lavoro di trasformazione della coscienza è compiuto.

Succede allora che un ciclo si concluda ed un nuovo ciclo inizi.

Succede che un sogno aiuta il sognatore a prendere coscienza della sua vecchia condizione psichica e prendendone coscienza ne disattiva l’efficacia.

Potrebbe essere un sogno come questo: “ Occorre partire per una lontana città del nord.La cameriera deve partire per prima dovendo andare in treno ma si attarda continuando a pulire per terra. In cucina su un alto scaffale una stampante non vuol saperne di funzionare bene.Funziona male e per terra si è accumulata una gran quantità di carta per i vari tentativi fatti con la stampante stessa.”

Il significato: E’ ora che la vecchia coscienza schermata , e continuamente rimovente i contenuti dell’inconscio “vada via” .Ad essa è legata una personalità (la stampante) che non ha mai funzionato bene, che ha da sempre manifestato ripetutamente difficoltà di funzionamento.

Prendendo coscienza del proprio vecchio modo di essere psichico si chiude un ciclo e si apre un nuovo ciclo nel quale è la nuova coscienza di sé a segnare ora il tempo della vita.

 

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