5/11/10

La castrazione del femminile.

Si dice che l’amputazione , la castrazione della propria parte femminile nel maschio sia  avvenuta come al solito nell’infanzia.

In realtà in quel “tristo” periodo, nel quale tutto si compie all’insaputa di coloro che fanno e di coloro che subiscono , viene strutturata nella coscienza del bambino una schermatura profonda, una barriera terribile contro quei contenuti (e purtroppo non solo su quelli) dell’inconscio che rappresentano il suo femminile.

Nei maschi ciò implica una castrazione radicale dalla coscienza di Anima.

Nelle femmine la castrazione opera sulle parti maschili e quindi su Animus.

Nei maschi la castrazione delle parti femminili inconsce implica una loro proiezione, a volte molto intensa, sulla figura materna prima e sulla partner sessuale dopo.

Se le figure sulle quali sono attestate quelle intensissime proiezioni vengono a mancare per difendersi dal dolore del lutto e trovare oggetti sostituitivi l’individuo può orientarsi o verso un machismo spinto, una ricerca ossessiva cioè della donna come “oggetto” sostitutivo sulla quale volta a volta attestare quelle proiezioni oppure agendo nel proprio comportamento le parti femminili mancanti alla propria personalità.

Cioè virando verso l’omosessualità.

Agendo nella propria personalità e nel proprio comportamento, anche sessuale , il femminile l’individuo può su questi tratti attestare quelle proiezioni e trovare così una specie di equilibrio.

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