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Si tratta di una filastrocca che si canticchia ai bambini per farli addormentare .

Ne riporto il testo semplificato, trattandosi di una filastrocca ripetitiva:

“C’era una volta un piccolo naviglio, che non sapeva non sapeva navigar.

E dopo una, due, tre, quattro, cinque, sei, sette settimane il piccolo naviglio navigò.”

Nel testo sono contenuti due simboli: Il piccolo naviglio ed il numero sette.

Inoltre sette per sette (settimane di sette giorni) uguale 49 , il che significa 4+9=13.

In sostanza l’ingenua cantilena cerca di far capire alla piccola coscienza semiappisolata del bambino o della bambina che la sua coscienza (il piccolo naviglio che galleggia sul suo piccolo mare/inconscio) deve avviarsi sulla strada della crescita psichica fino alla coscienza di sé (il numero sette) e fino a raggiungere il suo Sé (12) in consapevolezza (12+1=13).

Una piccola ingenua filastrocca che dice simbolicamente e sinteticamente del processo di crescita psichica infantile.

Se esso non fosse stato bloccato fin da subito dopo la nascita dall’imprinting infantile castrante.

Parafrasando un motto biblico (il quale come tutto ciò che viene fuori dalla mente umana va interpretato): ”Siamo sempre stati ciechi e schiavi nell’incoscienza  ma un domani saremo liberi e vedenti quando diventeremo coscienti di noi stessi”

 

 


 

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