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Sono istituti di formazione dei nuovi psicoanalisti i quali, grazie ad analisti docenti malamente formati, avviano, grazie alla analisi didattica, sulla strada della conoscenza di sé gli allievi.

La fregatura sta nel fatto che molti allievi ritenendo, alla fine della formazione, di essere stati formati si mettono ad esercitare la professione di psicoanalista.

E non si rendono conto che la loro crescita psichica ha emulato quella, di solito parziale, dei docenti e castrata, ad un certo punto di quello sviluppo, dalle teorie prevalenti in quelle scuole di formazione.

Siano esse freudiane, lacaniane o junghiane.

Agli allievi occorrerebbe invece insegnare a proseguire autonomamente la propria autoanalisi, sganciarsi quanto prima possibile dalla teoria di scuola, liberarsi dall’analista docente, dal quale invece ogni tanto tornano per farsi dare una regolatina alla coscienza.

Continuare ad interpretare i propri sogni per conto loro, per prove ed errori, e continuare così a sviluppare la loro funzione intuizione.

E quando troveranno la strada del loro Sé se ne accorgeranno subito da soli.

Magari qualcuno lo ha già fatto ed ha tenuto per sé le proprie intuizioni.

Dato che da ciò che emerge dai testi pubblicati risulta che sono stati scritti da psicoanalisti di scarsissima consapevolezza.

O forse io non ho letto i testi giusti.

  (scritto il 7/6/23)

 

 

 

 

 

 


 

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