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Si può interpretare il Mosè di Michelangelo come una rappresentazione nel marmo del suo Sé inconscio.

Ma cosa può significare il fatto che  questo Mosè abbia le corna?.

Come del resto in molte altre  iconografie dello stesso.

Tutto nasce da un incredibile errore di traduzione dall’ebraico al latino.

Nella rappresentazione biblica Mosè viene descritto, quando porta giù le tavole della legge , come un uomo dalla cui testa fuoriescono due raggi di luce.

Nella prima traduzione della descrizione biblica la stessa sintetica parola ebraica  significava insieme corna e luce.

Ed il primo traduttore di quella parola traduce corna anzichè luce.

Quando si dice che il diavolo ci mette la coda.

Sta di fatto che la iconografia ufficiale del Mosè gli piazza in testa due corna.

Successive traduzioni correggono quella prima traduzione correggendo la stessa parola in “raggi di luce”.

Ma ormai il danno era fatto.

Se Mosè rappresenta il Sé inconscio di Michelangelo e le due corna*  rappresentassero  i due raggi di luce ciò significa che il Sé degli umani (diversamente si immagina da quello degli animali) è portatore nella loro coscienza sia della funzione razionale che  della funzione intuizione ( i due raggi di luce appunto).

Quando si dice traduttore traditore.

(*) Si può benissimo immaginare che l’antico traduttore , ovviamente inconscio di sé, abbia inconsapevolmente scelto  (ed è qui che il “diavolo” ci ha messo la coda)   la traduzione “due corna” al posto di “due raggi”, appioppando così ad essi il simbolo esattamente opposto rispetto al loro significato :Cioè il simbolo del diavolo, il simbolo del  complesso di castrazione al posto delle due funzioni superiori della coscienza del Sé (intuizione e razionalità).

 

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