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In molti popoli primitivi, nei quali l'eccessivo sviluppo della funzione razionale e lo scarso o inesistente sviluppo della funzione intuizione non aveva ancora ucciso del tutto il rapporto della coscienza con l'istintualita, taluni dei loro membri avevano sviluppato la capacitā di interpretare i sogni e quelle interpretazioni orientavano le scelte immediatamente future della tribų.

E talora, grazie al transfert, essi diventavano uomini medicina i quali per vie "misteriose" (ma che alla conoscenza di oggi non sono per niente tali) curavano i membri di quelle tribų

Li chiamavano "Stregoni" e forse erano gli antesignani di moderni e perfino pių avanzati  psicoanalisti.

Si chiamavano quei sogni (o sono stati chiamati cosė molto anni dopo) sogni divinatori.

Intendendo che essi fossero frutto di una “azione divina”.

Altri tempi ovviamente, peraltro non molto diversi, per certi versi e per la stessa materia, da quelli attuali .

Quei sogni, allora come oggi, non erano frutto di una "azione divina" ma bensė espressione di un inconscio che "vedeva" molto pių lontano di quanto non vedesse la coscienza.

Del resto coscienze che confondono l'inconscio ed il proprio Sč con un qualche Dio ce ne sono in abbondanza anche oggi.

Ottenendo cosė il doppio risultato di offendere Dio (ammesso che esista) e negare ed uccidere il proprio Sé e loro stessi.

Bel colpo ragazzi!

  (scritto il 28/5/23)

 

 

 

 

 

 


 

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