12/9/10

I fenomeni di sincronicità non sono un optional.

E’ noto che C. G. Jung per tutta la sua vita si è confrontato ed ha esplorato, attraverso i propri sogni e quelli degli altri, l’inconscio (ed ovviamente in particolare il proprio inconscio).

E nel corso di questo lavoro, durato una vita, egli continuamente mutava ed ampliava la propria coscienza , prendendo coscienza di parti di sé.

E’ altresì noto che negli ultimi decenni della sua vita egli lavorò intensamente ampliando una stanza dopo l’altra , una torretta dopo l’altra la sua casa in pietra sul lago di Ginevra.

Noi non sappiamo se Jung si rendesse conto , lavorando duramente e con le proprie mani a questi continui lavori di ampliamento e trasformazione della propria abitazione , di ciò che faceva.

Egli continuamente ampliando la propria coscienza, grazie al lavoro di interpretazione dei sogni ed alla presa di coscienza del proprio Sé, continuamente costruiva nella realtà eventi SINCRONICI rispetto ai propri corrispondenti eventi psichici.

La caratteristica degli eventi sincronici è che essi avvengono nella realtà sensibile, nell’ambito del soggetto, (ma sarebbe forse meglio dire che essi sono probabilmente inconsciamente provocati, indotti)  quando un evento psichico significativo avviene nella psiche del soggetto stesso.

Sono temporalmente sincronici all’evento psichico ma lo sono soprattutto in quanto essi rappresentano nella realtà un significato che è identico al significato dell’evento psichico vissuto.

Parrebbe che non sia possibile vivere un qualsiasi evento psichico (soprattutto un prendere coscienza di parti di Sé) senza che si attivi sincronicamente un corrispondente evento reale avente, come si è detto , lo stesso senso dell’evento psichico.

Quando ci si confronta con il proprio inconscio e si prende coscienza di sé ben presto ci si rende conto che i fenomeni di sincronicità sono estremamente funzionali al processo di presa di coscienza.

E’ come se al prendere coscienza di sé attraverso un processo tutto interiore dovesse necessariamente ed ineluttabilmente corrispondere un sincronico fenomeno tutto esterno.

Come se alla coscienza la novella del nuovo contenuto inconscio da assimilare debba potere giungere sia dall’interno (dal proprio inconscio) che dall’esterno (cioè dalla realtà sensibile).

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