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E’ fuori da ogni dubbio che l’essere umano è molto di più di ogni suo aspetto che la scienza , qualsiasi scienza , è in grado di dettagliatamente descrivere.

In ogni suo aspetto scientificamente descrivibile ,verificabile, sperimentalmente definibile.

E’ sicuramente , al di fuori di ogni dubbio possibile, molto molto di più.

Quando due gatti si incontrano essi si fiutano tra di loro fino a riconoscersi come appartenenti alla stessa specie  o addirittura alla stessa famiglia.

Tra due esseri umani che si incontrano il fattore umano scatta e li unisce quando i loro inconsci cominciano a “parlare” tra di loro.

Non sempre accade , non sempre può accadere.

Al livello massimo di intensità di quella comunicazione , la quale attrae l’uno verso l’altro a molti livelli,  quel fattore talora si chiama “amore”.

L’individuo cosciente e consapevole di sé inizia a percepire l’inizio di quel rapporto (ed allora esso si chiamerà “transfert”) quando l’inconscio dell’altro lancerà il suo grido di aiuto e la funzione onirica dell’osservatore di quel grido renderà conto.

Il fattore umano interviene quando  quel medico ,che mette nella sua arte  tutta la sua scienza,  mette in essa anche  la sua umanità.

 E, anche grazie ad essa, egli  cura e guarisce di più.

 Il fattore umano, indefinibile nelle sue componenti (affetto, simpatia, empatia, ecc., ecc.) , inizia quando la comunicazione tra inconsci inizia .

Quando i due inconsci tentano di compensare l’uno le carenze psichiche dell’altro.

Nel rapporto d’amore per esempio.

Al suo massimo livello , a livello di consapevolezza, tutto ciò viene a volte chiamato “psicoanalisi”.

 


 

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