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La rabbia inconscia, seppur controllata dalla ragione (ed è bene che lo sia), talvolta esplode e viene verbalizzata in orribili bestemmie, in terribili imprecazioni.

Che, una volta si diceva, puzzano insopportabilmente di zolfo.

Bisognerebbe affermare una convenzione assoluta: Quando quelle bestemmie o quelle imprecazioni hanno per predicato nominale il nome di qualche dio o di qualche madonna oppure si rivolgono rabbiose  verso il sacro nome del padre o della madre si deve intendere che esse sono in realtà rivolte verso il proprio fetentissimo complesso di castrazione (se il predicato della bestemmia è al maschile) o verso la malefica  coscienza dissociata (se il predicato della bestemmia o della imprecazione è al femminile).

Nessun dio di qualsivoglia religione c'entra, neppure di sbieco,  in quei particolari e molto disturbanti oggetti psichici.

Quindi è inutile disturbarli o offenderli inutilmente.

Basta tenere sempre a mente la convenzione di cui si è detto.

(scritto il 1/5/23)

 

 

 

 

 

 


 

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