Un tempo, parecchi decenni fa quando papà Noel non era ancora sceso tanto a sud , i regali ai bambini li portavano "i morti".

Il primo novembre , come da tradizione,  i genitori terrorizzavano a dovere i loro figli dicendo loro di non svegliarsi durante la notte seguente in quanto proprio allora i morti avrebbero portato i loro doni.

E la mattina del due novembre, giorno dei morti appunto, i bambini trovavano ai piedi del letto piccoli giocattoli insiemi a dolcetti e ad un particolare frutto, le bacche del mirto, che per l' occasione venivano chiamata "murtidda".

Era quella tradizione altamente significativa.

I morti, simbolo pressoché universale dei contenuti dell'inconscio negato, venivano giustamente delegati a portare i loro doni alla coscienza dei bambini (teoricamente con un processo di crescita psichica in corso).

Se i doni,  i giocattoli portati dai morti, rappresentavano i significanti la "murtidda", le bacche del mirto, ne rappresentavano i significati.

Il mirto un tempo era pianta sacra e dedicata alla dea Venere.

Quindi non stupisce che  i frutti del mirto , i significati, possano intendersi come  un frutto portato del femminile e del materno  inconscio.

 

 

 

 


 

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