Può sembrare strano che esperienze dolorose vissute nell’infanzia (e le esperienze che hanno bloccato il processo di crescita psichica sono con ogni probabilità tra le più dolorose) non vengano percepite dalla coscienza , che da quel dolore  si difende. E quindi esse , e la loro sofferenza , sono ignote all’ego.

E’ questa una difesa potente della coscienza che impedisce così a sofferenze troppo intense di danneggiarla.

Soprattutto in una condizione di sviluppo ancora primitivo.

Quel dolore, quella sofferenza, rimarrà latente nell’inconscio stillando nella coscienza e nella vita dell’individuo in ogni modo possibile .

Fino a quando egli di quelle esperienze infantili non avrà preso coscienza sopportandone allora , ora per allora , lo strascico doloroso.

Per capire cosa succede bisogna pensare a dei genitori amorevoli che hanno subito una perdita dolorosa e cercano di proteggere da questo dolore i loro figli piccoli allo scopo di evitar loro un trauma troppo forte da sopportare.

La madre ed il padre proteggeranno così i loro bambini piccoli erigendo una barriera affettiva  tra l’evento doloroso ed essi.

 


 

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