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Ascoltando e sapendo ascoltare, con le orecchie segrete dell'inconscio, il sentimento latente in molti, forse in tutti gli esseri umani, è la rabbia.

Pensate al Sé infantile segregato nell’inconscio fin da dopo la nascita da una coscienza che lo castra non appena cerca di mettere fuori il naso.

Cresce l’individuo e cresce il suo Sé.

Sempre là dentro brutalmente segregato.

E la rabbia ed il dolore crescono.

Qualche volta essa  esplode nella direzione sbagliata e fa danni e tragedie.

Altre volte esplode contro la direzione “giusta” (che giusta non è), la sua stessa coscienza che lo castra e lo reprime, ed è psicosi.

Un uomo pur mite, una donna pur dolcissima che coltiva senza saperlo dentro di sé tutta questa rabbia, la quale diventa giorno dopo giorno sempre più feroce.

E che non si sa come esprimere.

Talora la rabbia, anche quella si somatizza, e diventa una patologia, feroce essa pure.

Altre volte diventa una guerra od un conflitto sanguinoso o una lite tra vicini che dopo un pò si sparano addosso.

O,  nel ragazzo del Texas, esplode silenziosa contro la sua scuola, contro i suoi coetanei e sono colpi di arma da guerra che uccidono innocenti.

Oppure esplode nel marito, che nulla capisce di sé, e vede nella moglie il suo feroce nemico.

E la uccide.

Come molti hanno ben capito la follia non è nei manicomi ma è tutta intorno a noi, latente,  e si chiama “normalità”.

 (scritto il 18/4/23)

 

 

 

 

 

 


 

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