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Nel grande salone c’è un bel concerto jazz.

Il pianista è uno tosto , Keith Jarrett, che esegue bei pezzi di sua composizione accompagnati di suoi soliti mugolii* , i quali  sottolineano certi passaggi.

Il pubblico segue attento e silenzioso.

Ad un certo punto Keith Jarrett inizia a suonare non una delle sue composizioni ma una nota canzone universalmente conosciuta.

Il pubblico fin dalle prime battute riconosce subito  il pezzo e scoppia in un scrosciante applauso, spontaneo e gratificante.

L’essere stato in grado di riconoscere la nota canzone dà ad ogni singolo spettatore, che era stato fin a quel momento attento e silenzioso,  una brivido di gratificazione:”Ah si! Questa la conosco, questa la riconosco!!.

La cosa ricorda tantissimo la gratificazione che accompagna l’aver intuito il significato di un simbolo onirico, il significato di un sogno.

E di fatto è probabilmente la stessa cosa.

L’avvenuto spontaneo riconoscimento del pezzo suonato dal pianista ha generato uno spontaneo ed improvviso afflusso libidico alla coscienza dello spettatore, alle coscienze degli spettatori e da quì il senso di gratificazione che ha fatto scattare l’applauso scrosciante.

Che era di ringraziamento per l’artista che aveva suscitato quella emozione gratificante e per sé stessi per essere stati in grado di viverla.

La chiave di tutto il meccanismo è stato l’avvenuto riconoscimento.

E’ come se lo spettatore avesse finalmente incontrato un amico, una amica che non vedeva da fin troppo tempo e  che desiderava intensamente di incontrare: l’amica libido.

E da questo scritto si capisce allora un’altra cosa: L’emozione improvvisa che attinge la coscienza (e che l’ego percepisce come tale) è un improvviso afflusso, fiotto, spruzzo,  schizzo libidico che attinge la coscienza e la inonda , più o meno, a seconda della sua intensità.

Si potrebbero definire quelle emozioni che improvvisamente sboccano nella coscienza un improvviso microrgasmo emotivo.

La coscienza riarsa , inaridita che si è preclusa ogni rapporto con l’inconscio è perciò stesso  una coscienza incapace di percepire le emozioni ed i sentimenti.

Questi ultimi continuano e continueranno  a ribollire inascoltati nell’inconscio , a ribollire seguendo il corso di una vita che vive sottotraccia , al di sotto della possibilità di essere percepita e quindi di essere veramente vissuta.

*I mugolii di Jarrett quando suona la sua musica , le sue composizioni, servono a potenziare e ad arricchire il suo bisogno di espressione di sé.

Mugolii che sono assenti  quando egli invece suona, peraltro magistralmente,  pezzi di J. S. Bach o di G. F. Handel . Come se queste composizioni già esprimessero compiutamente sia le anime di quei grandi compositori sia la sua.

 

 

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