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L’ipotesi prima formulata circa una possibile interazione tra condizione psichica (vissuta come “ambiente”) e codice genetico è appunto una ipotesi e andrebbe verificata, non so come, sul campo.

Interazione che non avverrebbe nei tempi lunghissimi tipici delle consuete interazioni tra mutamenti ambientali e mutamenti variazioni funzionali nelle specie viventi in quell’ambiente .

Ma in tempi riconducibili nell’arco della vita umana.

Qui non si parla di evoluzionismo di tipo darwiniano ,il quale ipotizza tempi biblici, ma di INFORMAZIONI.

Informazioni che strutturano la coscienza deviata , che interagiscono presumibilmente a feedback con altre informazioni nel codice genetico, di informazioni le quali aiutate dalla terapia vanno a sostituire quelle deviate, devianti, patologiche e patogeniche  che hanno strutturato nel corso dell’imprinting la coscienza.

Interazioni che avverrebbero a partire dalla coscienza deviata (vissuta come “ambiente”) verso il codice genetico a feedback ma anche dal codice genetico alla coscienza cognitiva ( in  modi diversi come vedremo) .

Se quella ipotesi avesse un qualche fondamento aprirebbe uno spazio enorme nel campo delle patologie genetiche.

E’ come se il codice genetico  individuale e di specie avesse accumulato in sé la memoria genetica di tutte le possibili condizioni psichiche  che ciascun  individuo della specie ha vissuto nel corso dei tempi di permanenza della specie umana sul pianeta.

In conseguenza di ciò, quale che sia l’ambiente umano nel quale si trova  a nascere un essere umano, l’imprinting che tale ambiente impone al nuovo venuto trova immediata corrispondenza nel codice genetico individuale il quale provvede automaticamente a costruire a livello di coscienza cognitiva la stessa identica condizione psichica imposta dall’imprinting a livello di coscienza percettiva.

Come a dire che la tipologia di psiche di un Hitler è là memorizzata nel codice genetico umano pronta ad inverarsi quando le condizioni di un qualche ambito familiare e sociale  lo renderanno necessario.

Questa cosa della interazione tra psiche e codice genetico è come il conto in banca.

Uno accumula denaro e lo mette nel suo conto. Poi a seconda della spesa che deve fare preleva da quel conto e paga.

I soldi del conto in banca sono là disponibili a sopperire a qualsiasi esigenza di spesa , quale che sia la spesa da fare.

E così il codice genetico.

Quale che sia il tipo di costruzione psichica che l’ambiente parentale  impone il codice genetico ha già in sé la memoria di una tipologia psichica analoga per costruirne una simile a livello di coscienza cognitiva e di inconscio.

Mentre l’imprinting lavora a livello “superficiale” , a livello di coscienza percettiva,  il codice genetico (e , attenzione attenzione , anche la terapia analitica) lavorano a livello  “profondo” , a livello di coscienza cognitiva e di inconscio.

 

 

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