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Se la coscienza dell’individui inconscio di sé non conosce della reale natura dell’individuo ha al suo posto una credenza: La protesi del falso sé.

Può cioè credere in merito all’individuo qualsiasi cosa ed azionarlo di conseguenza.

A quella coscienza sarà noto che l’individuo è di carne ed ossa ed è “fragile” nel senso di essere esposto ad ogni malattia ed ad ogni “rottura”?.

E se l’individuo si espone a comportamenti a rischio per la sua salute e per la sua sopravvivenza (nonché a quella dei suoi cari) sarà perché è un fegataccio incosciente o semplicemente perchè la sua coscienza non può rendersi conto del pericolo cui espone, con quei comportamenti indotti,  l’individuo stesso ?.

E se quella coscienza inconscia è azionata da un potente complesso di castrazione che spinge all’autodistruzione quei comportamenti a rischio di sopravvivenza si comprendono meglio ?.

Occorre tra le altre cose prendere coscienza della propria fragilità di essere vivente fisicamente fragile e  mortale.

 

 

 

 

 


 

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