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Talora qualcuno si domanda perplesso :

”Ma se il mio Sé, i contenuti istintuali del mio inconscio, i miei istinti, taluni miei sentimenti e talune mie emozioni sono rimossi, castrati,  come mai comunque non riesco a percepire nulla di  tutto ciò ?.”.

Viene in mente un episodio raccontato da Curzio Malaparte nel suo romanzo “La Pelle”.

Racconta Malaparte di avere perduto subito dopo la guerra il suo amato cane e di essere stato indirizzato ad un laboratorio dell’Esercito Americano.

Qui era stato accompagnato in una stanza nella quale un gran numero di cani erano afflitti da orribili ferite , volontariamente inflitte dai  medici del laboratorio, al nobile scopo (ma non mi dire !)  di trovare le cure e potere osservare i progressi terapeutici  da adottare poi sui soldati americani feriti.

Malaparte si stupisce con il suo accompagnatore che malgrado tutto quell’orrore un pesante silenzio gravi nel laboratorio.

“Per forza, risponde quello, abbiamo tagliato a tutti i cani le corde vocali !.”.

Ecco, avendo tolto al proprio Sé la possibilità di esprimersi attraverso la coscienza esso, i suoi contenuti istintuali ecc. diventano obbligatoriamente silenti (sono state tagliate loro le “corde vocali”) e quindi non percepibili.

Urlano  quel Sé , quei contenuti istintuali negati e repressi, il loro dolore e la loro immensa sofferenza  attraverso i tanti sintomi , le tante patologie che affliggono l’individuo .

Attraverso il dolore e la sofferenza che esse producono.

Attraverso i tanti comportamenti patologici che infliggono all’altro ed a sé stesso dolore e sofferenza.

Attraverso la malattia mentale e le tante angosce e depressioni ed ansie che  tormentano l'individuo quotidianamente.

Urlano di dolore  essendo costretti ad restare silenti.

 

 

 

 

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