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Gli animali sociali hanno un senso molto sviluppato della territorialità.

La quale ha una funzione fondamentale per la sopravvivenza individuale e di specie sia per quanto attiene ai bacini alimentari sia per quanto riguarda alle aree riproduttive.

Sopravvivenza individuale e di specie e riproduzione dei propri geni sono i due istinti più potenti e radicati che sospingono la vita in ogni specie animale.

L’animale uomo , anche se ha dimenticato la sua reale natura animale , anche se di essa e dei suoi istinti non è nemmeno vagamente cosciente , non sà che la sua coscienza , per quanto dissociata ed ostile sia alla reale natura dell’individuo,  a quegli istinti profondi ciecamente obbedisce.

E la volontà dell’ego ed i sentimenti pur profondi dell’individuo quegli istinti profondi della sua coscienza non riesce a contrastare ignorandone, tra l’altro,  completamente la potenza.

L’adulto , l’adulta ignorano inconsapevolmente ed incoscientemente tale potenza ma la piccola coscienza (piccolissima macchina essa pure mossa da quegli istinti  primordiali) di  ogni nuovo nato in quell’ambito parentale sa istintivamente di entrare in un territorio nuovo e sa altrettanto istintivamente che alle regole di quel territorio si deve adeguare.

E le regole di quel “territorio” che è , a quel livello primordiale,  territorio squisitamente psichico  metadicono fin da subito , forte e chiaro, alla coscienza di ogni nuovo venuto , di ogni nuova venuta: A QUESTE REGOLE TI DEVI ADEGUARE.

“Se vuoi essere accettato, se vuoi  sopravvivere, se vuoi essere nutrito e protetto a queste regole psichiche ti devi adeguare”.

E se quel territorio psichico è composto da coscienze dissociate da sé questa sarà la regola che verrà imposta, corroborata e catalizzata dall’amore parentale (il quale sarà sicuramente sincero ma è anche inconsapevolmente e  profondamente ipocrita visto la sofferenza psichica che infligge).

E se quel territorio psichico è territorio  di feroci complessi di castrazione questa sarà la regola imposta a quelle piccole coscienze.

E se quel territorio psichico è territorio di follia nazista , di follia tout court questa sarà la regola imposta.

E questi rapporti primordiali tra coscienze irrigidite ed adulte (per modo di dire) e coscienze sicuramente infantili sono rapporti di forza che non lasciano margini a nessuna incertezza ed a nessuna alternativa .

E’ la ferocia proprietaria del territorio psichico dell’adulto/a  che impone con cieca determinazione la propria regola alla totalmente indifesa e totalmente ricettiva coscienza dell’infante.

Si certo : I nastri rosa o celeste, gli angioletti sopra la culla , i teneri vagiti , le coccole affettuose, la devozione cosciente , pur estrema ed assoluta,   dei genitori .

Tutti meravigliosi ed illusionistici placebo i quali  difendono quegli stessi genitori ciechi dalla conoscenza e dalla percezione della ferocia della loro coscienza   che li domina e della quale nulla sanno  e con la quale hanno già determinato , del tutto inconsapevolmente  fina dai primi mesi di vita, il futuro dei loro figli.

Ma che orrore, si dirà !.

Era forse meglio non sapere e consentire a quell’orrore di proseguire,  senza essere disturbato dalla consapevolezza,  nei secoli dei secoli ?.

 


 

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