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Accade un giorno che aspettando di compiere una  operazione bancaria l’occhio cade  su un pesante e massiccio apparato posto sotto la scrivania della cassiera.

Cavi che entrano ed escono e una superficie grigia .

Di pesante ferro , di forma insolita ha due aperture sulla parte superiore.

Osservando le due aperture ben presto si capisce che esse servono per metterci dentro le banconote al fine di contarle meccanicamente.

Ma stante ciò come mai un aggeggio così grande e pesante ?

Un affare così non può servire solo per contare le banconote.

Il giorno dopo raggiunge l’ego un insight : "Ma che scemo , è un conta soldi che poi stiva le banconote dentro di sé."

In pratica una cassaforte mimetizzata , probabilmente ad apertura temporizzata e quindi  a prova di rapinatore.

Adesso ci occupiamo anche di casseforti ?.Certo che no.

L’evento e l’insight fanno capire che il processo di riconoscimento dell’oggetto reale è simile se non identico al processo di intuizione (grazie al quale si comprende il significato dei sogni e dei simboli) .

Il che significa:

-         Che la coscienza percettiva ,che guarda verso la realtà sensibile , è dotata della funzione intuizione (e questo era ovvio);

-         Che la ricerca del pattern necessario per riconoscere l’oggetto segue gli stessi percorsi della ricerca del significato dei simboli;

-         Che quando accade un fenomeno di sincronicità la coscienza percettiva, grazie alla sua funzione intuizione, è in grado di recepirne il significato mutageno;

-         Se la coscienza percettiva è in grado di comprendere il significato degli eventi ciò significa che gli eventi , che attirano l’attenzione dell’osservatore , hanno un significato  (ed a maggior ragione i sintomi, che di attenzione ne attirano per forza di cose anche troppa)  .

 

 

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