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Due forme della coscienza ?.

E’ come se esistessero due coscienze o meglio due forme della coscienza.

La prima , il nucleo fondante , apprende nel corso della infanzia attraverso l’imprinting. E’ come se l’unica forma di intelligenza in questa fase della coscienza infantile sia l’intuizione, l’intelligenza intuitiva innata.

Il bambino non capisce , non ha ancora capacità razionali, l’intelligenza razionale non si è ancora sviluppata, ma il nucleo fondante della sua coscienza apprende attraverso l’intelligenza intuitiva.

Questo nucleo fondante della coscienza apprende cioè attraverso il SENSO della esperienza vissuta dal bambino e non attraverso la semplice percezione cognitiva, la percezione dei significanti.

Verrebbe da pensare che l’intelligenza intuitiva sia la forma di intelligenza degli animali , del cervello degli animali (e l’uomo nella sua prima fase infantile è assimilabile ad una fase assolutamente animale).

Per capire di sé e degli altri occorre perciò sviluppare “l’intelligenza del bambino” cioè l’intelligenza intuitiva , la capacità intuitiva.

Solo attraverso questa forma di intelligenza si riesce a capire il significato dei simboli onirici, il senso dei comportamenti e dei sintomi umani e perfino il senso dei comportamenti animali.

La fase dell’imprinting è una sorta di “età dell’oro” nel corso della quale l’intelligenza razionale non ha ancora iniziato a svilupparsi mentre è innata ed attiva l’intelligenza intuitiva.

Di tutto ciò che attiene l’esperienza del bambino quella forma di intelligenza coglie istintivamente il significato e lo imprime nella coscienza sotto forma di imprinting.

Cioè quel senso diventa materiale fondante della personalità dell’adulto.

Facciamo un parallelo con il mondo animale.

Il cucciolo (per esempio di leone) attraverso il comportamento dei genitori impara le regole fondamentali della sopravvivenza.

Senza quell’apprendimento, senza quell’imprinting,  il cucciolo soccomberebbe e non raggiungerebbe l’età adulta.

Quell’imprinting è funzionale rispetto alle possibilità di sopravvivenza in quanto siamo in una ambiente del tutto naturale ed istintuale.

Nel bambino è ambiente (nel bene e nel male) l’ambito familiare e l’imprinting che quell’ambito gli fornisce sarà funzionale alla sopravvivenza rispetto a quell’ambito stesso.

Il cucciolo di leone troverà da adulto un ambiente simile  a quello dei suoi genitori e perciò l’imprinting ricevuto sarà funzionale per la sua sopravvivenza.

Nell’uomo invece l’ambito familiare nel quale è vissuto il bambino può essere distorto o follemente distorto e l’imprinting subito per adattarsi a questo ambito può  diventare un enorme ostacolo per la sopravvivenza dell’adulto in altri ambiti umani.

La terapia analitica dovrà operare su quel nucleo fondante originario della coscienza e modificare quell’imprinting infantile ampliando quel nucleo con una nuova forma di imprinting (grazie al transfert con l’analista) che sarà costituito dai significati dei sogni portati in analisi.

Si apre nel corso della terapia una nuova infanzia , si costituisce un nuovo ambito , si invera un nuovo imprinting.

Se il paziente non riuscirà a riattivare la sua capacità intuitiva ad essa farà vece la capacità intuitiva dell’analista e il nuovo imprinting, che amplierà quello assunto nell’infanzia, si costruirà attraverso le varie forme della comunicazione umana che intercorre a molti livelli tra analista e paziente.

 

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