Il gioco è la modalità che l’evoluzione ha messo a disposizione dei cuccioli di molte specie,      compresa la specie umana, per insegnare alla coscienza cose fondamentali per il suo sviluppo. Esso assolve questa funzione nei cuccioli di ogni specie con l’esclusione in parte in quelli della specie umana.

    Il motivo è presto detto.

    Gli inconsci dei cuccioli della specie umana vengono saturati, subito dopo la nascita  tramite il transfert,  dal rimosso dell'inconscio dei rispettivi genitori.

    Il che vanifica la funzione del gioco infantile come mezzo di addestramento della coscienza nella direzione della crescita psichica.
L'adulto che gioca compulsivamente spera inconsciamente che il suo gioco insegni alla sua coscienza quelle cose fondamentali che essa non è riuscita ad apprendere nel corso della infanzia.
Ed il riuscire a vincere in quel gioco rappresenterebbe, inconsciamente, secondo lui il mettere a segno quell'apprendimento e superare quindi l'antico impedimento che non gli ha consentito di crescere psichicamente.
L'odio dell'adulto verso il gioco rappresenta invece l'avversione verso uno strumento che nel corso della infanzia non è riuscito ad insegnare alla sua coscienza quelle cose fondamentali per la sua crescita psichica.
E ciò  non certo per sua colpa ma in quanto quell'apprendimento è stato di fatto impedito in quanto avrebbe potuto insegnare alla coscienza cose che l'avrebbero messa in conflitto con la condizione psichica prevalente del suo ambito familiare.

 

 

 

Torna alla home pageTorna alla pagina indici Giugno 2020