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Laddove gli sport nazionali implicano scontri fisici particolarmente violenti (football, hochey su ghiaccio, pugilato, ecc.) essi sono   rappresentazioni sul campo le quali metadicono di  conflitti intrapsichici particolarmente intensi e violenti nella massa degli spettatori che entusiasticamente applaudono.

Lo stesso laddove si apprezzano le lotte tra innocenti animali resi brutali dalla brutalità dei loro addestratori e dalla brutalità e dalla crudeltà  di chi quelle lotte apprezza.

Naturalmente , siccome non ci facciamo mancare niente, sono i conflitti armati che maggiormente soddisfano il bisogno di quei conflitti intrapsichici di essere  rappresentati nella realtà

E se proprio non possiamo farci la guerra ci pensa la diffusione delle criminalità organizzate o delle bande rivali a soddisfare , amaramente e sanguinosamente rappresentandolo, quel bisogno.

E in certo posti , così come  si nega a sé stessi l’esistenza del proprio conflitto  interiore,  così, in quei luoghi, si nega anche l’esistenza della mafia.

In molti sport più “civili”  il conflitto intrapsichico viene rappresentato in forme molto ritualizzate e per fortuna meno cruente.

 

 

 

 

 

 

 

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