Il razzismo , tra molta parte delle popolazioni degli U.S.A.,  è la conseguenza non solo della storia di quel paese ma anche della sua attualità .

L’iperliberismo sistemico consente ai ricchi di diventare sempre più ricchi e “consente” ai poveri di diventare sempre più poveri .

All’interno della categoria sociale dei poveri l’etnia di colore e quella degli ispanici segna una ulteriore discriminazione tra i meno poveri ed i più poveri.

La distinzione in classi sociali, sempre più differenziate economicamente  e socialmente,  è la conseguenza obbligata di una condizione dissociativa diffusa che da una parte in quelle distinzioni di classe si invera e si rappresenta e che d’altra parte di  essa si nutre per perpetuarsi.

La componente castrante di tale condizione psichica alimenta a sua volta i diffusi rigurgiti razzisti talmente sistemici da esprimere governatori, capi della polizia,  giudici statali e federali, giudici della Corte Suprema e perfino Presidenti degli Stati Uniti.

La diffusione del razzismo sistemico fa sì che periodicamente un qualche poliziotto , un po’ più razzista degli altri, si lasci prendere la mano ed ammazzi qualcuno di colore.

Il che invariabilmente provoca rivolte razziali violente (talora abilmente fomentate dai suprematisti bianchi) le quali danno la possibilità alle cosiddette forze dell’ordine (polizia , guardia nazionale e forze armate *) di operare repressioni indiscriminate dando sfogo alle potenti pulsioni razziali che animano molti dei loro componenti.

Rivolte violente che vengono attese talora con ansia da quelle componenti razziste (quando non vengono dalle stesse artatamente provocate) al fine di dare sfogo  a tutte le forme di repressione violenta possibili.

Come diceva lo sceriffo razzista nel film “Mississipi Bunrnig”,  nel corso di una violenta rivolta razziale :”Lasciamo  che i negri si facciano il culo da soli” pregustando il momento della violentissima repressione successiva.

Il sistema della dissociazione/castrazione, intrinseco nei sistemi sociali razzisti,  si auto perpetua grazie alla comunicazione violenta ed intensissima che periodicamente il circuito :uccisione di un nero> rivolta razziale > terrore dei benpensanti bianchi >  repressione  poliziesca  e giudiziaria – produce come supporto violento dell’iperliberismo il quale , con altro tipo più sottile di violenza,  rende i poveri (in maggior parte di colore) sempre più poveri ed emarginati rispetto all’illusionistico “american dream”.

Se quelle rivolte razziale si potessero trasformare in rivoluzioni che consentissero ai neri , ai poveri , agli ultimi di prendere il governo degli Stati ed il governo federale degli Stati Uniti (cosa che non accadrà mai in quel sistema politico) quelle rivolte avrebbero anche un senso.

Ma siccome ciò non accadrà mai esse sono e saranno sempre lo strumento funzionale nel circuito di cui sopra per il mantenimento dello status quo in quel sistema politico.

*Siccome al peggio non c’è mai fine a questi sistemi di repressione si può aggiungere, al bisogno, il noto Klu Klux Klan e più recentemente anche a quanto pare  i, prima sconosciuti, “cani feroci della Casa Bianca” (sic).

 

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