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E' un mal sopportare l'appartenenza al proprio genere biologico.

Viene talora definito come un sentirsi diverso rispetto al proprio corpo.

E' una delle conseguenze patologiche  a livello mentale e di sentimenti della castrazione profonda operata dalla coscienza dissociata afflitta da un complesso di castrazione sul Sè dell'individuo.

La distanza siderale delle informazioni del falso sè rispetto alla reale natura del Sè e dell'individuo stesso  si rispecchia in quella visione straniante e patologica che l'individuo coltiva di sé.

Si potrebbe definire una delle tante conseguenze di chi vede "il mondo all'incontrario".

Cioè un totale capovolgimento, ovviamente patologico, della visione del mondo e della visione di sé generata dal corrispondente capovolgimento oppositivo delle informazioni che definiscono il falso sè rispetto alle informazioni genetiche che definiscono il Sè.

E anche quando un genetista riuscisse a dimostrare che quella condizione psicologica  discendesse da variazioni genetiche corrispondenti non avrebbe ancora dimostrato nulla.

Dato che è più che possibile che una  condizione così intensamente deviata della psiche possa interagire ,mutandole in conformità ,anche con quelle variazioni genetiche.

L'incauto chirurgo solo razionale (e quindi cieco per definizione), consenziente al cambiamento di sesso del soggetto, anziché disporre una terapia analitica del soggetto, opera sottovalutando ed ignorando completamente le interazioni possibili tra psiche deviata dalla castrazione primaria  e comportamenti , tra psiche deviata e codice  genetico.

E la Natura, a fronte della nostra stupidità collettiva,  si fa beffe della razionalità supponente e inventa il caso della donna,  in transizione di genere avanzata già registrata come maschio all'anagrafe ,  la quale al momento della isterectomia si scopre gravida.*

Ben trovata, vecchia talpa!!.

Dando così occasione ad illustri luminari della medicina di farsi in merito grandi ed inutili seghe mentali, sulla pelle di quel poverə  infelice.

(*) Non so se ci si renda conto della complessità della psiche umana e delle sue infinite interazioni con i comportamenti con i sentimenti e le sensazioni :Una donna la quale si sente estranea al proprio corpo inizia un percorso, ormonale e chirurgico, di transizione di genere.

E malgrado si senta uomo in un corpo di donna fa sesso, quattro o cinque mesi prima della asportazione anche dell'utero, non so se prima o dopo la mastectomia , e senza saperlo resta incinta.

E non viene rilevata da nessuno questo accanimento chirurgico asportativo e ripetutamente castrante contro il proprio corpo che rappresentazione più fedele di un complesso di castrazione attivo non potrebbe essere!!.

                                              (scritto il 22/1/24)

 

 

 

 

 

 


 

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