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La Natura , forse presaga della involontaria ed inconsapevole sventatezza della specie umana, ha fornito alla stessa un strumento per porre rimedio a quella sventatezza che può rovinare, e fin troppo spesso rovina , la vita degli individui e quella di coloro che stanno loro intorno .

E ciò avendo essa “osservato” che l’imprinting infantile anziché mettere le coscienze degli esseri umani sulla buona strada della crescita psichica , come accade  per tutte le altre specie animali, li mette su una strada senza uscita che porta verso guai a non finire e talora verso disastri mostruosi ai quali gli umani hanno dato perfino  un nome:  guerre.

Quello strumento salvifico si chiama, ¢a va sans dire,  funzione onirica.

La coscienza umana, gestita da un organo chiamato cervello (e forse un giorno i neurologi riusciranno in ciò ad essere più precisi),  alla nascita è una pagina bianca.

Le prime esperienze vissute dal bambino/a forniscono a quell’organo delle informazioni sull’ambito umano nel quale esso è nato.

Comincia a formarsi , grazie a quelle esperienze, la coscienza umana.

Composta da un insieme formato da quell’organo, dalle sue modalità di funzionamento e dalle informazioni che via via lo attingono attraverso, in una prima fase,  la coscienza percettiva ed i sensi.

Se qualcosa va storto nel processo di imprinting infantile , e a guardarsi intorno direi che qualcosa va quasi sempre storto, il processo di crescita psichico, naturale ed istintivo, si blocca e la coscienza comincia a strutturarsi lungo strade le più diverse, le più innaturali, le più patologiche (ed in merito il famoso DSM–n è assolutamente esplicativo).

La funzione onirica fornisce all’individuo la strada per prendere coscienza delle esperienze più o meno distorte e distorcenti vissute a partire fin dal momento della sua nascita e forse anche di poco prima.

Questo percorso di presa di coscienza viene chiamato abreazione.

Esso consente di prendere coscienza di tutte quelle esperienze e di disattivarne di conseguenza gli effetti negativi e perniciosi sull’individuo.

E’ un classico meccanismo a retroazione. Anzi  è la madre ed il padre di tutti i meccanismi a retroazione, il c. d. feedback.

Per dirla in un altro modo: Si opera , interpretandone il senso , su un’antica esperienza e ciò retroagisce nel qui ed ora.

Contestualmente la funzione onirica fornirà a quella sfortunata coscienza i significati giusti per costruire in sé stessa l’immagine della reale natura di quell’individuo, immagine dalla vecchia coscienza dissociata ferocemente negata e rimossa.

Aiutano in questo processo i fenomeni di sincronicità grazie ai quali determinati contenuti inconsci agiscono eventi reali i quali vanno a rappresentare nella realtà sensibile lo stesso significato di quei contenuti.

Il che aiuterà anche la coscienza percettiva, la coscienza dei sensi,  a mutare nella direzione del Sé.

Tali fenomeni , alcuni dei quali francamene stupefacenti, verrebbero sicuramente definiti da Albert  Einstein “azioni fantasma a distanza”.

Ma non c’è nulla di magico o di esoterico in questi fenomeni dovuti sia alla potenza dell’inconscio umano sia  alla formidabile spinta con la quale  la genetica individuale sospinge  e sostiene la crescita psichica  dell’individuo sia a meccanismi peculiari della fisica quantistica.

 

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