Il razzismo , l’odio verso la diversità quale che essa sia , è testimonianza e sintomo di una patologia mentale severa che è sostenuta da uno o più potenti conflitti intrapsichici che perpetuano un odio feroce contro sé stessi.

Questa condizione psichica malata,  ma talora socialmente accettata, produce e non può che produrre forme di ideazioni disgustose e ributtanti, socialmente e umanamente inaccettabili.

Si tratta di un pensiero (e ovviamente di comportamenti, quando il razzista passa all’azione) malato esattamente come malata è la psiche  che lo produce.

Si tratta  di forme di pensiero coatte  senza che l’ego (praticamente inesistente in termini di capacità di scelte) possa fare altro che subirne l’espressione.

Questo tipo di pensiero malato in presenza  di individui con condizioni psichiche similari ancorchè latenti è in grado, in presenza di forme di comunicazione sensibile efficaci , di propalare forme di infezioni psichica anche severe.

La storia ce ne dà  esempi eclatanti nelle varie forme di nazismi e di fascismi

 

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