La cultura vietnamita , ricca,  multiforme e multietnica, è popolata  da una quantità di miti che di tutte quelle diversità arricchenti è rappresentazione e testimonianza.

C’è un mito , che si può considerare come fondativo di quella millenaria cultura , il quale racconta che in un tempo leggendario nel bacino del Fiume Rosso il figlio di un re-Drago del Mare dell’Est incontra la figlia di un tien , un immortale delle montagne , simbolizzata nella forma di un airone.

I due , emblema di due culture profondamente diverse, si innamorano e si sposano e danno origine alla variegata popolazione vietnamita.

Il mare , l’Est (ed il Sud) sono spesso rappresentazioni simboliche dell’inconscio e dei suoi contenuti.

Così come l’Ovest , il Nord e le montagne sono talora  rappresentazioni simboliche della coscienza.

Il Drago, che ad un rettile (come il serpente) molto assomiglia , è a sua volta un simbolo (anche onirico) del Sé, della reale natura dell’individuo spesso negata, rimossa , repressa quando non addirittura odiata.

Nel caso del mito sopra sinteticamente riportato è il Sé (ed i suoi contenuti istintuali inconsci rappresentato simbolicamente come il figlio del Re-Drago del  Mare dell’Est) ad unirsi alla coscienza (rappresentata simbolicamente come la ragazza figlia di un tien, un immortale delle montagne) nel mito raffigurata con il simbolo dell’airone.

Un figlio del mare che si unisce quindi ad una figlia delle montagne e dell’aria.

 

 

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