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La coscienza è il mezzo di trasmissione tra gli istinti ed i comportamenti corrispondenti (in risposta alle esigenze sospinte dall’ambiente) .

Negli esseri umani tra la spinta istintuale verso un determinato comportamento ed il comportamento stesso da esperire c’è teoricamente , ci dovrebbe essere ma non sempre è così, l’azione regolatrice dell’ego cosciente che valuta l’opportunità di quel comportamento sulla base dell’ambito sociale nel quale esso dovrebbe essere esperito.

Se questo meccanismo (istinto >> coscienza >> ego >> comportamento) non è in grado di funzionare a causa della condizione dissociativa (o peggio da una  condizione di castrazione degli istinti) , condizione la quale inibirà l’azione dell’istinto sulla coscienza , l’azione determinativa sulla coscienza stessa verrà esperita da un qualche meccanismo coattivo.

In questi casi accadrà che la  coscienza infantile, nel corso dell’imprinting infantile,  incorporerà  per emulazione il significato del messaggio iniziale dissociante e/o castrante e strutturerà sulla base di esso una qualche coazione a ripetere.

Quest’ultima ripeterà continuamente (un vero e proprio mantra)  il senso di quel messaggio nella coscienza, pur rimanendo sempre questo effetto al di sotto della percezione dell’ego, continuamente perpetuandone e rinforzandone l’efficacia.

Di fatto operando come una struttura psichica sostitutiva ed alternativa alla sollecitazione istintuale negata.

Questa struttura determinativa sulla coscienza, questa coazione a ripetere, diventerà una delle tante  componenti  di ciò che si definisce “falso sé”.

Il processo di crescita psichica (nella solita filiera:suggestione del Sé/inconscio >> funzione onirica >>  interpretazione  intuitiva del significato >> integrazione di esso nella coscienza >> elaborazione del significato e mutamento della coscienza)  è  in sostanza un lento processo  di saturazione della coscienza da parte del Sé (da parte di tutte le informazioni istintuali che definiscono la reale natura dell’individuo).

Accadrà allora , prima o dopo, che ciascuna di quelle strutture coattive, con i corrispondenti messaggi ripetitivi e coartanti, affiorerà in qualche modo alla percezione dell’ego rendendosi così cosciente e perciò stesso disattivandosi.

Certe forme allucinatorie del pensiero sono con ogni probabilità o lo sforamento nella coscienza di contenuti inconsci estremamente energizzati non più contenibili dai meccanismi di rimozione della coscienza o l’ingresso forzato ed indesiderato nella percezione dell’ego di qualcuno di quei messaggi coattivi e coartanti che infestano a vari livelli la coscienza stessa .

 

 

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